FATHERSNAKE ON THE ROAD

Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.

domenica 7 marzo 2010

4° StraAVIS ad Arconate


Nevicava debolmente, quando sbirciai dalla finestra. Ma ero quasi certo questo non avrebbe potuto rappresentare granchè pericolo lungo il tragitto stradale da Borgofranco ad Arconate. Più che altro,invece, mi figuravo invece 12 chilometri di corsa nel pantano;sapevo infatti, avendolo letto in vari blog, che di asfalto le mie scarpe ne avrebbero visto ben poco.
Arconate accoglieva me a la mia direttrice sportiva (mia madre) con un freddo che sapeva di gennaio, più che di inizio primavera, ma senza l'ombra di un fiocco di neve: nè in cielo nè in terra. Il paese era letteralmente invaso da podisti di tutti i tipi e le età. Anche tanti bambini, più che in altre corse cui avevo partecipato.
C'è la classica atmosfera gioiosa di tutte le altre gare cui ho già partecipato.Come di un anticipo di festa.
Dopo un leggero stretching mi unisco al plotone pronto per lo start. Attimi di indecisione all'inizio: un ragazzo dell'organizzazione con il megafono sta cercando di convincere i podisti schierati già lungo la via che la partenza sarà data davanti al piazzale delle iscrizioni. A questo punto mi stacco dal serpentone umano, torno un pò indietro e nel mentre si sente uno sparo: "Chi ha sparato?" fa il ragazzo col megafono e la gara parte. Così mi trovo in coda. Inizio comunque senza sforzare: so che ci sarà il tempo di recuperare.Dopo un primo chilometro di asfalto la gara si tuffa nei campi: ma me lo aspettavo.Primi due chilometri a 4'37 con qualche gimkana tra podisti e sopratutto pozzanghere: il terreno è allentato, ma si riesce a correre abbastanza agevolmente, a parte un primo tratto in cui la maggior parte dei podisti (tra cui io) abbandona il sentiero, completamente infangato, preferendo un campo adiacente. Sembra sia seminato a grano, con qualche virgulto che già fa capolino.Penso al proprietario del campo, il giorno dopo..
Dopo il bivio che divide la gara dei 5 chilometri da quella dei 12 correre diventa più agevole. C'è meno gente ed è più facile trovare le traiettorie "schivafango".Si passa anche all'interno di un boschetto. Suggestivo!
Le mie gambe rispondono bene: mi tengo sempre su una velocità di crociera che veleggia tra su e giù dei 4.30 al minuto. Non sforzo troppo: non mi conosco ancora bene e tempo crolli non recuperabili :-)
Ultimi due chilometri: asfalto! Aumento l'andatura: 4.22
Qui un pò di sforzo in più ce lo metto; cerco di rosicchiare qualche secondo.
Alla fine termino con un tempo al chilometro di 4.31.
Lo stesso della scorsa TUTTADRITTA. Ma qui c'era fango e due chilometri in più.
Complimenti a tutti quelli che ho incontrato lungo la via e sopratutto a quelli che non ho mai visto se non sotto forma di puntini colorati all'orizzonte!!
Father

p.s un Ringraziamento a CorsAmica per la foto!

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