FATHERSNAKE ON THE ROAD

Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.

lunedì 28 giugno 2010

STRARAMMSTEIN

Prossime gare in programma:

Domani sera Corsa podistica di Agliè

Giovedì sera StraRammstein a Villafranca (Vr)



 

giovedì 24 giugno 2010

Il sacrosanto valore del riposo.

Ieri, a San Carlo Canavese, vinto dall'entusiasmo per le competizioni, ho partecipato ad una gara non prevista dall'allenamento (chiamiamola "bonus track" ) di 7,2 chilometri. Tracciato "misto" con qualche salitella. Sistemata nel corso della mia settimana di preparazione più dura, il giorno dopo un impegnativo medio di 14 chilometri, ho toccato con mano quanto sia importante dare modo e tempo al fisico di riprendersi da fatiche pregresse. Partenza discreta, ma quando mi sono accorto che nella parte iniziale, in lieve discesa, non riuscivo a spingere nè a superare è suonato non uno, ma parecchi campanelli d'allarme. Un pò me lo aspettavo, ma quando lo si percepisce direttamente fa sempre un certo effetto.
Quando poi mi sono visto superare pure da un ragazzino con tshirt anonima e pantaloni larghi al ginocchio, ho realizzato di essere proprio alla frutta :-)
Le gambe, imballate come un servizio di cristalleria durante un trasloco, non avevano più nulla da dare.
Dando una occhiata alla mia prestazioni mi sono reso conto che ad uccidermi è stato sopratutto l'ultimo chilometro e mezzo, in leggero falsopiano. E meno male che si trattava solo di un chilometro e mezzo, perchè altrimenti avrei dovuto cambiare il titolo del blog in "Fathersnake contro i 5". Mancava la freschezza atletica, la capacità di reazione. La corsa l'ho subìta, anzichè corsa.
Oggi riposo assoluto.
L'allenamento prevede ancora un progressivo di 16 chilometri che dovrò giocoforza sistemare sabato mattina, alla vigilia della gara a Torre Canavese. Poi, la prossima settimana, scarico.
Ieri è stata anche la gara dei blogger:
stoppre, enfia, e io corro, la polisportiva, uomo che corre.
Un saluto a tutti!

martedì 22 giugno 2010

FATHER contro i 400



Reduce da un fine settimana fatto di tre serate consecutive con grigliata annessa:
corsetta ai Balmetti con finale a grigliata, concerto al motoraduno Alieno di Agliè con inizio a grigliata e concerto al “circolo degli amici” di Colleretto Giacosa con inizio a grigliata, inizio la settimana con un po’ di nausea verso le grigliate in generale e la voglia di rimettermi in sesto podisticamente parlando.
Ieri ho iniziato con il botto affrontando il famigerato:
14+14 x 400 (veloce a 4.10, lento a 4.50)

Trattasi di un allenamento per me talmente duro che nelle fasi più impegnate rivedo, in un unico flash, tutta la mia vita precedente. Quattrocento metri non mi bastano per recuperare lo sforzo della parte veloce, così affronto la successiva ancora in debito di fatica. Dopo le prime variazioni di ritmo, in cui riesco a rispettare i tempi, il resto (approssimativamente dopo la prima metà) è una agonìa che concludo senza neanche più la forza di pensare di cambiare ritmo, con la mente invasa da visioni di Santi e Madonne, le gambe di ghisa, ed il Garmin che, impietoso, mi avvisa con insistenti e petulanti segnali sonori di essere SOPRA la velocità richiesta. Ieri è andata un po’ meglio del previsto, tanto che alla fine dell’allenamento sono riuscito a ritrovare la strada di casa e sopratutto a riconoscerla. Mi lascia leggermente insoddisfatto non concludere un allenamento in maniera degna, ma sono conscio che questi sforzi siano diretti ad un fine alto e nobile.
Sia fatta la volontà della trainer.
Amen.

martedì 15 giugno 2010

Sondaggio per podisti 2 ": il valore della rabbia in gara.

Ciao!
Riflettevo oggi, durante un allenamento, sul valore o meno della rabbia in competizione e su quanto possa condizionare le prestazioni degli atleti.
Mi è venuta l'idea, motivata dalla curiosità, di porvi la seguente domanda:
Sapreste ricordare e citare un episodio in cui la rabbia (intesa in modo sano, premetto, come furore agonistico, non cattiveria fine a sè) vi è stata d'aiuto in gara?
E' servita cioè a moltiplicare le vostre forze aiutandovi a rendere di più? A scovare riserve di energìa insospettabili?  Per spirito di rivalsa nei confronti di un rivale, ad esempio, o per dimostrare il vostro reale valore agli scettici, o per vendetta nei confronti di una situazione negativa.
Potete citare, eventualmente, anche episodi in cui la stessa vi sia stata d'intralcio.

domenica 13 giugno 2010

Amici blogger in collina (Trofeo Comune di Alice Superiore)

Non è stata certo la prestazione in classifica (134° su 262, 26° su 44 di categoria) a farmi considerare il collinare trofeo Comune di Alice Superiore come un progresso. Sono state le sensazioni in gara, la buona gestione della fatica, che non si è mai fatta insostenibile neppure negli strappetti più impegnativi, la regolarità del ritmo che ho impostato dall'inizio. Forse sto iniziando ad avere consapevolezza dei miei mezzi e la misura dei miei limiti. Consapevolezza di quando si può osare e di quando invece occorre tenere i remi in barca.

Mi sono divertito ben più che a Bienca, e mi sono goduto il percorso, vario e fatto di passaggi suggestivi su aghi di pino all'interno di un bosco di conifere, su passerelle di legno su un lago, su sentieri sterrati ed erte ed impegnative discese adatti più al passaggio di cercatori di funghi che podisti.

Non ho mai veramente faticato, se non nell'ultimo tratto, quando mi sono lanciato in un violento scatto in salita (poco dopo essermi liberato del cappello, lanciato a mia madre-ricalcando il gesto che Pantani compiva, con la sua bandana, appunto prima di scattare-) per staccare un anziano ma coriaceo podista che mi aveva raggiunto poco prima, a causa di un mio banale errore di percorso.
Podista che poi, varcata la linea d'arrivo, con ammirevole fair play, mi si avvicinerà per complimentarsi con una stretta di mano. Questa è la vera essenza dello sport!

Tra i partecipanti i blogger amici stoppre, stopprina ed enfia, che ci offrirà in seguito da bere per brindare al suo 12° posto di categoria!

                                                               Sulla linea di partenza
                     

                                                              Stanchi, ma felici all'arrivo

giovedì 10 giugno 2010

Mezzo vuoto o mezzo pieno?


Mi si consenta una riflessione, prima di andare a faticare nelle vesti di bassista in quel di Vialfrè (inaugurazione del Sergeant Pepper pub):  le cose possono essere viste in modi diversi.
Si prendano ad esempio queste 10 + 10 x 400 (veloce a 4.10 lento a 4.50).
Se si considera soltanto la prima parte dell'allenamento abbiamo di fronte un bicchiere mezzo pieno:


Passo Intermedio    Distanza    HR finale
4:05                        0,40               144
4:37                        0,80               144
4:08                        1,20               151
4:41                        1,60               148
4:13                        2,00               153
4:57                        2,40               146
4:02                        2,80               154
4:48                        3,20               147
4:08                        3,60               155
5:03                        3,99               146


Considerando la seconda parte invece, quando l'acido lattico si è prepotentemente fatto sentire, il bicchiere è mezzo vuoto:


Passo Intermedio    Distanza    HR finale
4:03                        0,40               155
4:55                        0,80               148
4:28                        1,20               151
5:06                        1,60               147
4:36                        2,00               149
4:43                        2,40               150
4:40                        2,80               149
5:20                        3,20               145
4:34                        3,60               151
5:04                        3,98               146


P.s. Trattandosi di allenamenti segretissimi siete pregati di bruciare il pc una volta letti.
P.s del p.s.
Domani sera probabilmente sarò a Dresano, da nonna Alice.

lunedì 7 giugno 2010

L'uomo senza braccio e la vendetta mancata.

Mentre il bassman father sta attraversando un periodo piuttosto intenso, con ben sei concerti soltanto a giugno, da fare quasi concorrenza ai gruppi di liscio, il runner father sta attraversando un periodo di stasi per quanto riguarda le prestazioni podistiche.
Ho corso a Favria giovedì scorso una gara che mi ha visto partire a razzo con tempi da ripetuta (4; 4,10 al chilometro). Sarà stato l’entusiasmo o la posizione privilegiata nel gruppo dei partenti forse, ma già odoravo il dolce profumo di un bel personal best.
Lo sarebbe stato, se la gara fosse durata 4 chilometri.
Ma erano otto, e la benzina ha cominciato a finire più o meno a metà gara. Tanto ero fluido e veloce all’inizio, tanto legnoso e frenato nella seconda parte, incapace di effettuare qualsivoglia accelerazione, mentre il Garmin mi restituiva, impietoso, dei tempi addirittura più lenti del normale. Ho davvero pagato con gli interessi la gloria dei primi chilometri ed alla fine, per la prima volta, mi faceva pure un po’ male la milza.
Tempo medio: 4.28
Naaaa…
Ed allora ho cercato vendetta alla Strabiella, gara serale non competitiva di sei chilometri.
Mi sono detto: ora mi faccio furbo..parto un po’ più lento per aumentare gradatamente il ritmo.
Cosi mi presento a questa gara affollata (667 iscritti di cui 594 adulti e 73 bambini.) Partenza ritardata di mezz’ora “per motivi di ordine pubblico” mentre già tutti erano schierati sulla linea di partenza. Fischi e “Buuuu” da parte dei podisti nei confronti degli organizzatori. Finalmente si parte e nel primo chilometro, più che ad una gara podistica, per la ressa, mi sembra di essere alla corsa dei tori di Pamplona.
 La brutta  sopresa arriva dopo un chilometro. Svolta a destra e salita!
Perché a mia insaputa il percorso raggiungeva in circa due chilometri di ascesa il borgo antico di Biella (Piazzo)
Addio personal best.
Addio vendetta.
E chi ti vedo mentre salgo tra un concerto di ansiti? L’uomo senza braccio, che avevo già incontrato in tante gare ciclistiche in passato. Quanto lo avevo ammirato! Io, che di braccia ne ho due, ho sempre avuto timore sia delle discese sia dello stare in gruppo. Lui invece affrontava entrambe senza timore…con un braccio solo!
Patisco la salita, pur non perdendo terreno. E la discesa non è così ripida come avrei sperato. Di ritorno a Biella passiamo per le strade del centro, affollate di persone che assiepano le transenne. Qualche incitamento, applausi. Per come sono abituato io, mi sembra quasi di essere alla maratona di New York. Poi si passa attraverso palazzi anonimi ed ecco l'arrivo.
Per la cronaca, termino all’80esimo posto circa.
Passo medio 4.29
E l’uomo senza braccio?
Nei primi quaranta.