FATHERSNAKE ON THE ROAD

Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.

lunedì 7 giugno 2010

L'uomo senza braccio e la vendetta mancata.

Mentre il bassman father sta attraversando un periodo piuttosto intenso, con ben sei concerti soltanto a giugno, da fare quasi concorrenza ai gruppi di liscio, il runner father sta attraversando un periodo di stasi per quanto riguarda le prestazioni podistiche.
Ho corso a Favria giovedì scorso una gara che mi ha visto partire a razzo con tempi da ripetuta (4; 4,10 al chilometro). Sarà stato l’entusiasmo o la posizione privilegiata nel gruppo dei partenti forse, ma già odoravo il dolce profumo di un bel personal best.
Lo sarebbe stato, se la gara fosse durata 4 chilometri.
Ma erano otto, e la benzina ha cominciato a finire più o meno a metà gara. Tanto ero fluido e veloce all’inizio, tanto legnoso e frenato nella seconda parte, incapace di effettuare qualsivoglia accelerazione, mentre il Garmin mi restituiva, impietoso, dei tempi addirittura più lenti del normale. Ho davvero pagato con gli interessi la gloria dei primi chilometri ed alla fine, per la prima volta, mi faceva pure un po’ male la milza.
Tempo medio: 4.28
Naaaa…
Ed allora ho cercato vendetta alla Strabiella, gara serale non competitiva di sei chilometri.
Mi sono detto: ora mi faccio furbo..parto un po’ più lento per aumentare gradatamente il ritmo.
Cosi mi presento a questa gara affollata (667 iscritti di cui 594 adulti e 73 bambini.) Partenza ritardata di mezz’ora “per motivi di ordine pubblico” mentre già tutti erano schierati sulla linea di partenza. Fischi e “Buuuu” da parte dei podisti nei confronti degli organizzatori. Finalmente si parte e nel primo chilometro, più che ad una gara podistica, per la ressa, mi sembra di essere alla corsa dei tori di Pamplona.
 La brutta  sopresa arriva dopo un chilometro. Svolta a destra e salita!
Perché a mia insaputa il percorso raggiungeva in circa due chilometri di ascesa il borgo antico di Biella (Piazzo)
Addio personal best.
Addio vendetta.
E chi ti vedo mentre salgo tra un concerto di ansiti? L’uomo senza braccio, che avevo già incontrato in tante gare ciclistiche in passato. Quanto lo avevo ammirato! Io, che di braccia ne ho due, ho sempre avuto timore sia delle discese sia dello stare in gruppo. Lui invece affrontava entrambe senza timore…con un braccio solo!
Patisco la salita, pur non perdendo terreno. E la discesa non è così ripida come avrei sperato. Di ritorno a Biella passiamo per le strade del centro, affollate di persone che assiepano le transenne. Qualche incitamento, applausi. Per come sono abituato io, mi sembra quasi di essere alla maratona di New York. Poi si passa attraverso palazzi anonimi ed ecco l'arrivo.
Per la cronaca, termino all’80esimo posto circa.
Passo medio 4.29
E l’uomo senza braccio?
Nei primi quaranta.

6 commenti:

... E io corro! ha detto...

Considerando la salita , proprio niente male. In questo sciagurato periodo ( ho il fiatone finanche a salir le scale e sulla tibia sinistra ci potrei friggere una Fiorentina )mi avresti rifilato palate di minuti ... Il personale arriverà presto !

Oliver ha detto...

Bello quando sbagli la partenza, ti riempi di acido lattico, e hai la sensazione di portarti in giro due tronchetti della felicità anzichè delle gambe vero? Ci siamo passati tutti, nervoso e sconforto, però si impara. ;D
A Biella hai fatto un ottimo potenziamento, se non ammazza il caldo vedrai che il PB arriva. Datti tempo!!

Enrico ha detto...

Ciao, all'arrivo nn ci siamo più trovati.. come ti capisco! Metà gara da superman e metà sputando sangue... L'importante è il ricordo che lascia nella memoria la prima metà..il resto rimuovilo!
Bel post,
Alla prossima

Unknown ha detto...

@E io corro!
Aspetta che ti riprendi e poi ne riparliamo.
@La Polisportiva
Dopo la gara me ne sono andato quasi subito. Un pò perchè era tardi ed un pò perchè amareggiato.
@Oliver
Dciamo che Favria e' stata una bella lezione. Ho la sensazione che nelle gare corte si fatichi di più!

Oliver ha detto...

E' che nelle gare corte il ritmo è inevitabilmente più elevato, se è troppo elevato (l'entusiasmo frega spesso) non riesci più a smaltire l'acido lattico e ti blocchi. Ci vuole esperienza e lavori lattacidi, che ti abituino a tollerare l'acido lattico in queste gare. Ma spesso partire appena prudenti è già essere a metà dell'opera.

Unknown ha detto...

Infatti, ci pensavo giusto oggi. Se corri ad una velocità che non è la tua te ne accorgi. E' come se indossassi il vestito di un altro.Troppo stretto o troppo largo.Conviene (mi) che a certe velocità ci arrivi in maniera graduale.