FATHERSNAKE ON THE ROAD

Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.

venerdì 29 ottobre 2010

Father contro Schwazer ed i 18.

6x 2000 a 4.25 rec. 1000 m a 5.20
Nella sua cruda essenzialità, la formuletta di cui sopra stava a significare che avrei dovuto correre per 18 chilometri. Diciotto chilometri? Un bel pò per uno short distance runner come me. Mai fatti prima. Al massimo, un 15,5 chilometri in gara. Ho pensato ad un errore della trainer, ma errore non era (come apprenderò in seguito). Allora via, sulle solite strade, approfittando di una giornata dalla temperatura mite. Prime ripetute corse a livelli accettabili, ma dal 14esimo chilometro in poi, pur correndo sempre al disotto dei 5’, le gambe si sono fatte di legno e mi sono state quasi impossibili le ultime variazioni di ritmo, tant’è che vi ho rinunciato. Era più importante portare a casa la pellaccia. Comunque la reazione emotiva è stata buona. Non ho mai pianto, ad esempio.


Mi è arrivata alcuni giorni fa la nuova maglietta tecnica personalizzata. Dallo stesso stilista di Batman. E’ in fibra di kevlar. Questo nel caso in cui i keniani per fermarmi decidano di usare le maniere forti. Da oggi le strade di Borgofranco d’Ivrea hanno un nuovo padrone.
Alex-Schwazer2
Ho letto che il primato personale di Alex Schwazer sui 50 chilometri è 3:36’04’’ , equivalenti ad una media di 4’20’’ al chilometro. Significa che, al trofeo Montestella di domenica scorsa, tanto per fare un esempio, ma anche nella maggior parte delle gare cui ho finora partecipato sarebbe arrivato prima di me, MARCIANDO.
Sono cose che fanno male.

domenica 24 ottobre 2010

Processo a Father ( 8°Trofeo Montestella, 1°memorial Cristina Lena)

"Signor Fathersnake, ci può motivare un passo medio di 4.21 in una gara piatta come un biliardo e dal tracciato che sembra fatto apposta per un pb?"
 "Non me lo spiego"
"Quando si è accorto che stava andando così piano"?
"In verità sin dall'inizio il gps da polso mi dava informazioni discordanti, ma aldilà di questo ero convinto di poter spuntare un tempo accettabile"
"Cosa intende per accettabile?"
"Verso i 4.15 , 4.10 al minuto"
"E non aveva la sensazione di andare più lento rispetto alle gare precedenti?"
"In verità no, altrimenti avrei tentato qualcosa...un guizzo..una prova di forza, a costo di rimanere senza carburante".
"Non è che ha sottovalutato la gara?"
"Questo no: sapevo che al Montestella partecipa la crema del podismo lombardo e non solo. E' una classica, un pò come la Milano-Sanremo per il ciclismo".
"Vuole dire qualcosa a sua discolpa?"
"Mi pento, Vostro Onore. Non intendevo andar così piano."
Questa Corte dichiara l'imputato signor Fathersnake COLPEVOLE di sottostima di gara, mancato pb e sperpero di tempo e denaro per raggiungere la sede della competizione. Viene condannato a due settimane di allenamenti forzati in vista della Strafalchera del 7 novembre prossimo. Ci auguriamo che in quella sede ci faccia dimenticare questa brutta giornata."

p.s
Un saluto a Luca "Ginko" che ho finalmente conosciuto!

lunedì 18 ottobre 2010

Running in the rain (Greenrace, Milano)


Death to false metal.
Sveglia father..SVEGLIA...sono le 5.30, piove e devi andare a Milano.
La corsa, ricordi?
Al Parco delle cave...quei 10 chilometri nel verde, ma in mezzo alla città.
Ah..la poesia di un risveglio all'alba. Quando ci si alza presto, chissà perchè, sembra sempre che dalla sera prima siano passati solo alcuni minuti. Realizzo chi sono solo dopo alcuni istanti, in cui mi guardo intorno e nella penombra scorgo un sacco di oggetti che riconosco come miei. Ok, di riflesso capisco chi sono.
La borsa è pronta dalla sera prima, tutto tempo risparmiato. Vado in bagno a lavarmi dove perdo un pò di tempo in quanto non riesco a trovarmi la faccia, ma mi riprendo in fretta. Colazione. Alcuni minuti su internet e poi si sale sulla father-mobile. Il clan è in formazione largamente rimaneggiata: mia madre ed io.
Piove come previsto. Autostrada grigia sopra e sotto. Perchè alzarsi così presto quando la partenza è alle 11?
Perchè la distribuzione dei pettorali è fino alle 9. Così c'è scritto. Lo prendo per buono, anche se di sicuro non avrebbero negato il ritiro successivo a quell'ora. ma voglio andare sul sicuro, non si sa mai.
Così arriviamo a Milano (quartiere Baggio) con un sacco di tempo da riempire.
Giretto per gli stand della manifestazione, ancora semideserti. Cappuccino e cornetto (bigusto) in un bar. Girettino bis per gli stand, ora un pò più animati. Sosta dentro l'auto, ove decido come abbigliarmi. Alle 10. 30 via, usciamo. La pioggia non ha frenato gli entusiami dei runners, che scopro numerosi. Nello stesso momento arriva l'on Formigoni in tenuta da podista con un manipolo di persone intorno.
La pioggerellina  non mi dà fastidio, anzi: una volta che il corpo si riscalda regala una piacevole frescura. Basta non fermarsi troppo però, perchè inizia il festival della pelle d'oca. Arriva pure l'onorevole Lupi. Mi passa accanto. Ne approfitto per farmi fare una foto con lui dalla mamma, alla quale avevo spiegato solo pochi minuti fa a che serve una macchina fotografica e sopratutto cosa e dove premere per ottenere delle foto. Vedo che ci inquadra e preme ovunque. L'onorevole manifesta segni di impazienza. I sorrisi diventano un pò forzati. Poi finalmente, dopo aver inquadrato tutto l'inquadrabile e premuto tutto il premibile, bene o male una foto esce. Ci salutiamo. Auguri per le reciproche gare ed ognuno per la sua strada ora, sopratutto politica.
Un saluto all'inossidabile Capasso, che noto già in attività alacre (ed al quale devo la cortesia delle foto fattemi) e mi ritrovo sotto lo striscione pronto a partire, con "Mamma mia" degli ABBA sparata a palla. Chi mi vedo a fianco? Lucky! Con un autoparlante a pochi metri facciamo fatica a sentirci.E' lì a fare un pò di fondo lento. Curioso, faccio fatica ad associare la parola lento a lui.
Dopo il VIA! mi ritrovo incredibilmente fermo. Lavori in corso? Semaforo? No, ingorgo podistico causa gli stretti sentieri del parco. Diventa necessario uno slalom furioso, anche per schivare le pozzanghere ( il percorso, misto, era in gran parte su terra battuta). Dopo due chilometri il traffico podistico è più regolare e la velocità si stabilizza. Le sensazioni sono buone, le gambe girano piuttosto fluide. Il verde intorno rende più bello il correre. Curioso pensare che, in fondo, si sta correndo in città.
Arrivo all'87 posto su 438, 30esimo di categoria su 128. Real time 44.43
C'è ancora tempo per una foto con Lucky e poi si torna, zuppi di pioggia e moderatamente soddisfatti, a casa.
Arrivo

Con Big Lucky

Idee politiche diverse, ma la corsa unisce.










.

venerdì 15 ottobre 2010

Montecitorio Running club

Chissà se domenica, al Parco delle Cave, sarà:
Father contro i tre?  ( Rizzi, Formigoni, Lupi)
L'anno scorso c'erano....

-Alan Rizzi: Assessore allo Sport e Tempo libero del comune di Milano
-Roberto Formigoni: presidente della regione Lombardia.
-Maurizio Lupi: Vice Presidente della Camera dei Deputati


Ed a proposito di politici che corrono...
meno male che almeno la corsa è bipartisan.

mercoledì 13 ottobre 2010

No pain No gain?

«Ho odiato ogni minuto di allenamento, ma mi dicevo 'Non rinunciare. Soffri ora e vivi il resto della vita come un campione!'» Muhammad Ali

E' proprio necessario soffrire in allenamento per rendere al massimo in gara? Quanto paga nel podismo il "lacrime e sangue"?
Personalmente, penso che il detto vada inteso non letteralmente, ma come la capacità di perseguire i propri obiettivi sopportando rinunce, sacrifici, delusioni temporanee, in vista di un fine che attira. Questo poichè il dolore fisico ( pain) nel podismo è il più delle volte l'accendersi di una spia che prelude ad un possibile infortunio di cui la logica conseguenza sarebbe uno stop forzato.
Non sempre mi diverte  uscire ad allenarmi, specie quando la seduta  mi obbliga a seguire dei ritmi prefissati, sopprimendo la parte istintiva del mio correre. Trovo la giusta motivazione, il più delle volte, pensando che il mio "soffrire ora" significhi soffrire meno poi, in gara, oppure ricordando tutto l'impegno profuso negli allenamenti precedenti per arrivare allo stato di forma attuale, o ancora, per l'ambizione di migliorarmi. Così, dopo i primi chilometri della solita strada di cui ogni metro è stato marchiato con il mio sudore,  l'inerzia mentale viene dissolta dal dinamismo del corpo. Il solo fatto di mettere alla spalle un pò di chilometri basta per motivarne altri. Insomma: no pain no gain lo intenderei come un concetto, che può essere applicato alla vita in generale: le conquiste sudate si apprezzano di più.

domenica 10 ottobre 2010

14 all'alba (37 °Giro delle Cascine, Gaglianico)

Stracossano o Giro delle Cascine di Gaglianico?
La scelta fra le due gare, distanti da casa mia quasi per gli stessi chilometri, con partenze quasi simultanee e con percorsi quasi della stessa lunghezza (attorno ai 10 km), non è stata scontata, proprio per il gran numero dei quasi. L'ha spuntata la bella gara di Gaglianico, giusto perchè la ritenevo più "asfaltata" e piatta (ed avevo ragione).
E' una domenica di sole stantìo, indeciso, con una temperatura ottimale per la corsa, ma che fa presagire le mattine frizzanti che seguiranno.

foto (modificata) by www.biellaedintorni.it
Dopo una settimana con 2 soli allenamenti: un lungo su tapis roulant ed un interval training corso venerdì alla luce dei lampioni, e per alcuni tratti (brevi)  al buio, ho preso posto sotto il gonfiabile non granchè convinto delle mie possibilità, ma in fondo poco conta il pregresso, dopo il via: si combatte sperando che il fisico faccia il proprio lavoro ed appoggi in pieno la voglia di correre. Il primo chilometro è una bella progressione a raggiungere i 4.21 al chilometro, ma poi accelero ancora fino ai 4' (maledetti!) che ovviamente non mantengo, altrimenti sarebbe "Father contro i 3.30" .  Sto attorno ai 4.15 fino all'inizio di un tratto sterrato (2 chilometri circa) che mi fa perdere qualche secondo. Uscito dalla zona campestre, per un altro chilometro torno ai quattro, probabilmente per aiuto divino, e mi rendo conto che è quella l'aria che vorrei respirare più spesso.
Sembro in grado di amministrarmi meglio in gara: so quando dare gas e quando starmene buono in attesa.  Sono contento, più che dell'ordine di arrivo (119 su 261) del pb di 4.14 al chilometro, anche se non posso fare a meno di chiedermi quanto potrò ancora spremermi, quanta velocità si può ancora racimolare in un    45enne che ha iniziato forse troppo tardi ad usare le gambe per correre.

lunedì 4 ottobre 2010

FATHER LIVE IN BRIANCON

 Si può essere eroi, anche solo per un giorno.



p.s Alla chitarra solista il grande Luca "Bob" Gotti

sabato 2 ottobre 2010

Ozonatevi, erniati!

Ieri, con sottobraccio la risonanza della mia schiena malandata, sono stato in una clinica. Intendevo informarmi su modi, tempi e costi della ozonoterapia di cui avevo letto un gran bene su internet, oltre che per "sentito dire" da chi l'aveva provata.
Sapevo che la corsa non è considerata una attività indicata per chi soffre di mal di schiena ed infatti mi è stato confermato, anche se c'è da dire che è proprio correndo che sto meglio.
Alla fine, uffah, ti consigliano sempre il nuoto, che per uno che non sa nuotare non è il massimo.
Il medico chirurgo mi conferma, come già sapevo,  l'assoluta mancanza di controindicazioni, e mi informa dell'efficacia nel 90% dei casi. La miscela di ozono ed ossigeno disinfiamma il nervo dolente ed inoltre, per la sua capacità di disidratare, riduce le dimensioni dell'ernia.
-Vuole iniziare?-
-Ora?-
Prendo tempo. Gli dico che ci penso e che ritornerò. Ma cambio idea subito dopo: diavolo, sono stanco di aspettare.
-Va bene, possiamo iniziare anche subito.-
. Il chirurgo esce dallo studio e ricompare con una siringa. Mi fa rimanere a torso nudo, e mentre sono seduto su un lettino inizia a punturarmi, lungo tutta la schiena, a cominciare da sotto le orecchie. Sono iniezioni parallele, a coppie. Poi scende alle scapole. Poi scende ancora. Perdo il conto delle punture. Alla fine mi fa sdraiare prono ed esce a cambiare siringa: deve farmi quattro ultime punture, paravertebrali, a fianco del tratto interessato dalla protrusione discale. In quel punto sento un pò di male, ma niente di troppo doloroso. L'effetto, una volta estratto l'ago, è quello di una pressione decisa, come se qualcuno premesse un pugno propriò lì. Mentre sono sdraiato, una infermiera mi legge una informativa, che poi dovrò firmare, enunciando che nessuno mi ha obbligato, che sono conscio del tipo di trattamento etc etc..
Dopo alcuni minuti mi invita a rialzarmi.
La terapia andrà ripetuta per almeno 12-14 sedute, a seconda della risposta del corpo al trattamento. Due volte a settimana inizialmente, e poi ad intervalli sempre più distanti nel tempo.
Vi dirò che, dopo la seduta di ieri, sto già un pò meglio. Che succederà dopo la 14esima seduta? Diventerò un campione di limbo? Troverò un lavoro come contorsionista al circo Togni?
Poi, vogliamo mettere? L'alta concentrazione di ossigeno ed azoto, gas molto volatili, nel mio corpo, mi renderanno leggerissimo: pochi balzi e sarò al traguardo. Due balzi per le mezze, quattro per la maratona. Supererò i keniani saltandoli....