FATHERSNAKE ON THE ROAD

Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.

lunedì 25 luglio 2011

Dalla Puglia a Livigno (plus movie)


Terminate le vacanze pugliesi, inizio la settimana che culminerà con la ormai mitica Stralivigno. Le previsioni danno brutto tempo e freddo ma questo, anziché scoraggiarmi , rende ancora più fulgida l’aura di avventura di cui la mia immaginazione vede ammantata questa corsa.  Ieri, dopo cinque giorni no-running, ho deciso di affrontare un lungo di 18 km che nelle intenzioni doveva essere un medio, ma che si è trasformato nel finale in un lento nonostante mi opponessi con tutte le forze. Dal 13esimo km in poi non avevo più gambe, ma tronchi d’albero.

Il risultato, dopo questa brillante uscita è che oggi, sento dolere muscoli di cui neppure sospettavo l’esistenza.
Sperando di rientrare in possesso della completa funzionalità degli arti entro domani, mi allenerò ancora martedì e giovedì, e venerdì partirò per la Lombardia.
Nel frattempo vogliate gradire un piccolo video girato a…beh, lo vedrete.
Da non perdere: oltre alla consueta corsa a piede di papero, lo scampato scontro al minuto e 37.
Un saluto!

giovedì 14 luglio 2011

Il bollettino di FATHERSNAKE


La stanchezza sì è fatta protagonista, in questo periodo estivo. Ieri, 15 km di progressivo si sono trasformati in un regressivo, con gli ultimi chilometri, quelli che sulla carta avrebbero dovuto essere i più veloci, usati invece per un defaticamento, tanto per portare a casa almeno il chilometraggio. Il caldo, ancora persistente alle 18, mi ha sensibilmente prosciugato, tanto che, partito con una certa lena e con la quasi consapevolezza di poter accellerare, volendo, con il passare dei chilometri s'è fatta strada invece una fiacchezza che ben poco spazio lasciava alla speranza di poter rispettare i tempi previsti nell'esecuzione dell'allenamento.
Sabato salirò ad Oropa; sebbene tale decisione sia in controtendenza rispetto a quanto appena affermato, in cui ho parlato di stanchezza, la gara rappresenta però un buon test per la Stralivigno del 31 luglio. Dopo Oropa, una manciata di giorni di riposo in Puglia, che vista la situazione, cadono a proposito.
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Rifletto, in questi giorni, sul fatto che rispetto allo scorso anno non c'è stato un grosso miglioramento in termini di velocità, quanto invece in termini di recupero fisico post sforzo. Terminata una gara, i muscoli  riportano quasi traccia della prova appena compiuta, e dopo poche ore sembrerebbe possibile tornare a sgambettare. Questo mi ha permesso di cominciare a prendere in considerazione l'idea di un quinto giorno di allenamento, caldeggiato dalla maggior parte del blogger.
In questo periodo di silenzio non sono stato certo con "i piedi in mano"...ed ho partecipato ad una manciata di gare, tra prove del campionato UISP Canavesano e garette senza classifica con premio salamelle e bicchiere di vino. Ad alcune di queste ho preso parte sopratutto perchè, avendole corse anche l'anno scorso, ho potuto fare un raffronto tra le due diverse prestazioni. Ebbene: sono stato confortato dal fatto che i tempi sono migliorati. Di poco, ma tanto basta per essere moderatamente ottimista per il futuro.
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Per quanto riguarda la mia parte rock, temo che l'avventura con i Rockin Fellas sia terminata. Il nostro guitar hero Luca "Bob" Gotti, ha intrapreso una nuova strada musicale, entrando in una orchestra. Sono felice per lui, perchè le date ora non gli mancano e può contare su delle entrate economiche che  lo confortano ben più delle due date al mese o poco più che aveva con noi. Cercheremo un sostituto, ma l'impresa sembra così ardua che, personalmente, mi sto già guardando intorno, senza fretta, per trovare altri lidi musicali in cui usare il mio basso elettrico.
Un saluto a tutti

domenica 3 luglio 2011

CORIO: una gara sbagliata, ma non troppo.

Sono bastate poche centinaia metri per rendermi conto dell'errore. Partito in buona posizione, mentre sbagliavo però non rallentavo, preso dal flusso della corsa, insieme ai quasi 300 podisti che ieri si sono cimentati, a Corio (tranquilla località collinare del Canavese) in una prova facente parte del campionato canavesano UISP.

Lo sbaglio? Al solito, esser partito troppo veloce. Dietro l'angolo, dopo una corta discesa iniziale, ci aspettava una salita continua di tre chilometri, che iniziavo già troppo affannato per sperare di metabolizzare con facilità. Infatti, avanzavo di forza, perdendo lentamente terreno su quasi tutti. In due occasioni mi fermavo anche a camminare (sebbene le pendenze non fossero proibitive) voltandomi a cercare nelle retrovie qualche gruppetto cui accompagnarmi. Era la lunghezza dell'ascesa, a scoraggiarmi: il vedere che, tornante dopo tornante, questa non accennava a finire. Raggiungere finalmente il picco del salire non mi dava alcun conforto, ma mi gettavo comunque in discesa, con le gambe stanche, per cercare di recuperare qualche posizione. C'era poca energia, nei muscoli, ed era sopratutto la forza d'inerzia, che sfruttavo. Se ora riparte la salita mi pianto pensavo. Correre in un campionato, ove vedi più o meno sempre le stesse facce, ti aiuta a capire la posizione in gara semplicemente osservando con chi corri al momento. I visi sofferenti che scorgevo erano quelli di podisti che normalmente stacco nei primi chilometri, e questo mi dava la misura delle mie condizioni. Dopo la discesa, era un timido falsopiano ad accoglierci, ove l'emorragia di posizioni perse si arrestava. La gara terminava con mia sorpresa un chilometro prima di quanto riportato sul calendario. Nonostante la prestazione mi sembrasse disastrosa (qualcuno potrebbe trovarla disastrosa comunque) terminavo al 122esimo posto su 284 ed al 26 posto su 46 degli MM45 portando a casa 5 punti per la classifica generale.
La salita non è il mio forte (come, aggiungerei, non lo è la pianura e forse neppure la discesa; insomma, non ho pezzi forti) ma la Stralivigno attende al varco, e qualcuno mi ha detto che si correrà in montagna. Insomma, da qui al 31 luglio voglio fare una scorpacciata di pendenze.
Foto riguardante l'edizione 2010  da "Il Canavese".


Un saluto.

sabato 2 luglio 2011

Dead man running (Biella, Sant'Agabio, Cesate)

                                         Mezza di Biella

Il caldo di questi giorni, che affligge tutti, sia chiaro, su me fa un effetto ancor più deleterio.
Prendiamo la Mezza di Biella: gara per cui gli organizzatori meritavano miglior fortuna,  perchè poco più di 350 partenti (contando anche i partecipanti alla 5 miglia) sono un pò pochini. Eppure il percorso era gradevole, con una prima parte in lievissima discesa ed una in leggerissima ascesa.  Si parte alle 19, con il caldo che si fa sentire, pur senz'afa. Sono piuttosto ottimista; imposto da subito la velocità al di sotto dei 4:30 al chilometro e mi accorgo di viaggiare fluido e senza problemi. La mancanza della solita ressa da mezza mi aiuta ad assumere la corretta andatura già all'interno del primo chilometro di gara. Il pb può essere mio, penso (si trattava di arrivare al disotto dell'ora e 35). Al sesto km mi affianca Lia alla guida della mia auto, con Marco che si sporge dal finestrino, telecamera in mano, come un provetto cameraman. Mi riprendono per un bel pò, tanto che mi sento in leggero imbarazzo.  Inoltre non volevo che potessero creare problemi. Ma i partecipanti erano così pochi che l'auto non intralcia nessuno. I miei compagni di avventura, il gruppetto entro il quale sto correndo, non danno alcun peso alla cosa. Persino gli addetti agli incroci non hanno nulla da ridire. Così, per diversi chilometri, sono seguito come un ciclista dalla sua ammiraglia. Anche Lia, con l'altra mia telecamera, la usa ogni tanto. Dopo un pò però li allontano, perchè la presenza di troppi occhi, umani ed elettronici,  mi distrae togliendomi concentrazione.
Al settimo chilometro, inaspettatamente, comincio a rallentare, a perdere colpi. Fino a quel momento padrone della situazione, mi accorgo che mantenere il ritmo ideale costa fatica, troppa. Con somma delusione, il passo medio ben presto si fa troppo lento per sperare di portare a casa qualche risultato interessante. Al quattordicesimo km siamo già sui 5' al chilometro. A quel punto smetto di guardare il gps e mi limito a concentrarmi sulla fatica boia che sto facendo. E' tanto lo sforzo, che nel mio delirio la lievissima ascesa si è trasformata in un infernale falsopiano, poi in una salita micidiale, neanche Biella fosse sul Pordoi.
Nonostante un tempo di percorrenza superiore di ben sette minuti a quello della mezza di Brescia mi piazzo 105esimo su 252 ed inaspettatamente al 13esimo posto di categoria su 41. Un insuccesso contenuto, insomma.
L' arrivo.
                                                           
                                            Sant'Agabio

Poche righe per parlare della gara di martedì, a sant'Agabio, penultima prova del Gran Prix podistico "Città di Novara". Ebbene, sembra quasi che le gambe non riescano a produrre velocità: partito con un ridicolo 4:20 nel primo chilometro, faccio fatica da subito, per tutti i 6 chilometri, con tempi da salita o comunque da sterrato. Il che, su una gara quasi del tutto piatta e asfaltata fa un pò impressione.

Sant'Agabio: l'espressione rilassata dice tutto.

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                                          Il cricket di Cesate

Vi assicuro che è la verità: prima della partenza, nei pressi dell'area sportiva da cui prenderà il via la non competitiva Correndo per Kalika di giovedì scorso scorgo alcuni ragazzi indiani giocare a cricket. Smettono mezz'oretta prima della partenza della gara, altrimenti, ovvio, mi sarei disinteressato di quest'ultima chiedendo di potermi unire ad essi. (rif. "La passione di Father")
La t-shirt del pacco gara, nera!
Il caldo, questa volta, non opprime, pur facendosi sentire. Il centro sportivo da cui prenderà parte la corsa è in mezzo al verde, al limitare del parco delle Groane. L'organizzazione è a cura del Friesian team. Nell'aria profumo di costine e carne proveniente da un padiglione per la concomitante festa dello sport. Si parte alle 19.30? No, alle 20, per attendere alcuni ritardatari dell'ultima ora. Due giri uguali da cinque chilometri nel sottobosco, su uno sterrato in gran parte agevole, di cui un chilometro circa su tratturo erboso. Ben attento a non strafare parto piano, con l'obiettivo, casomai, di accellerare nel secondo giro. Le sensazioni mi dicono che sto viaggiando al ritmo giusto, nè troppo lento nè troppo veloce. Terminata la prova il gps mi rivela che nella seconda metà della prova, in barba alle mie sensazioni, ho rallentato.  Il "nè troppo lento, nè troppo veloce" si tradurrà, coerentemente, in una posizione finale di metà classifica.
Area sportiva di Cesate
 Un saluto.