FATHERSNAKE ON THE ROAD

Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.

lunedì 28 novembre 2011

Chi l'ha dura...

Ci avevo provato nel caldo a Biella, nel giugno passato, ma le mie ambizioni erano state ridimensionate e poi sbeffeggiate da un finale sottotono, complice un leggero falsopiano nella parte finale della gara (01:42:11.21).
Ci avevo provato nell'afa settembrina di Trecate (01:44:18), ma le gambe non c'erano proprio.
Ci avevo provato poche settimane dopo nel diluvio di Monza (01:45:34), in una mezza allungata di un chilometro  ed infine ad inizio ottobre a Volpiano (01:39:32) dove avevo capito che qualcosa finalmente stava cambiando in meglio.
Tra le nebbie di TRINO, domenica, sono finalmente riuscito a centrare l'obiettivo del pb sulla mezza che inseguivo dallo scorso marzo, quando da Brescia mi ero portato a casa un real time di 1:35:24.
Sarà 1:34:52 il real time da battere la prossima volta.
Laddove le temperature si abbassano, trovo più facile correre e questo mi sarà di monito per la prossima estate, in cui mi asterrò dal programmare pb di qualunque tipo.
A TRINO, gara valida per il campionato nazionale UISP di maratonina, ho evitato con cura la "sparata" iniziale, non essendo certo della tenuta (visti i precedenti) e cercando invece la regolarità ed il tracciato finale del gps testimonia di come mi sia tenuto quasi perfettamente sulla linea dei 4:30 al chilometro con alcune eccezioni dovute a leggere brevi pendenze e con  l'ultimo km finale a 4:19.
Bella figura, con qualche risultato di gran pregio, hanno fatto comunque tutti gli elementi della podistica Leinì che ha partecipato quasi in massa alla gara (affittando un pulmino per l'occasione!).
Un saluto di corsa.
father
-Fathersnake's running shoes-

Museo Guggenheim (New York) 

lunedì 7 novembre 2011

Una triste accoppiata (Strafalchera 2011)




Ci sono concerti che risultano meglio di altri, e la stessa cosa vale per le gare, ovviamente.
E' accaduto, a volte, che le mie due passioni si siano vicendevolmente sostenute, quando, insoddisfatto da una gara particolarmente deludente, dimenticavo le amarezze suonando su un palco, oppure, di contro, mi rifacevo da un live poco brillante correndo il giorno dopo più veloce di quanto mi aspettassi.
Il weekend appena trascorso mi ha invece tradito sotto entrambi i punti di vista.
Cominciamo dal concerto di sabato: nutrivo grandi aspettative, trattandosi di un live di esordio, al Maglio con il nuovo gruppo Unbreakable. Per molte ore della giornata ne avevo temuto addirittura l'annullamento, vista la minaccia di alluvione fomentata da una pioggia che continuava a cadere imperterrita.
Che cosa è andato storto? Da parte mia ammetto di aver commesso troppi errori, causati da distrazione e colpevole insicurezza e da un costante rimbombo di sottofondo dal quale le note del mio basso emergevano a fatica.
Pazienza, domani c'è la gara alla Falchera pensavo.

Già, la Falchera: volevo accumulare punti per un campionato UISP canavesano ormai ai titoli di coda.
Dormito una manciata di ore, ma per nulla stanco, mi presentavo alla gara convinto di trovarmi di fronte ad uno sparuto manipolo di stoici podisti, con il grosso della truppa a crogiolarsi sotto le coperte, vista la giornata piovosa e plumbea.
Sbagliavo. Con grande sconcerto mi trovavo di fronte a mezzo, battagliero Piemonte podistico.
La Strafalchera è una delle gare più piovose che conosca. Dovesse mai spuntare il sole in una delle sue edizioni, la rinvierebbero, tale è l'abitudine di correrla sotto l'acqua.
Mi ero preparato al fango e a pozzanghere in grado di accogliere un cabinato di medie dimensioni, ma fortunatamente il percorso era accorciato per eliminare i tratti più impraticabili. Si trasformava così in una velocissima gara da svolgersi tra i palazzoni popolari e ampi vialoni asfaltati.
Bene: parto come il solito al fulmicotone e lo so per sensazione, perché, temendo per la sorte del nuovo garmin, vista l'acqua, gli avevo lasciato giornata libera.
Dopo pochi km raggiungono una velocità di stallo che mi consente di non perdere terreno, ma neppure di ottenerne. Baso il mio stato di forma sui volti ormai noti che mi stanno attorno.
Quello stavolta lo sto raggiungendo: buon segno.
Poi però scorgo in lontananza uno di costoro (ne vedo la schiena, ma lo riconosco) che di solito supero nei primi km di ogni gara.
Va come una scheggia rispetto a me e capisco, non riuscendo ad avvicinarmi che qualcosa non funziona.
Sta di fatto che la gara si trasforma in un evento anonimo, un po’ come il concerto della sera prima. Una di quelle occasioni in cui ti viene di pensare se non mi fossi presentato, non sarebbe cambiato nulla.
All' arrivo mi scopro esattamente a metà dei 260 partenti e ben 33esimo su 44 MM45.
Uno su sei partenti era un MM45!
Lasciatemi spendere una parola di elogio per i componenti della mia squadra, la Podistica Leinì, che si dimostrano sempre dei veri combattenti; fiero di farne parte. 
Un saluto!
father
Prima. (foto di Anna)

Dopo. (Da sito www.podoandando.it)

mercoledì 2 novembre 2011

E luce fu!


In previsione degli imminenti allenamenti...al buio ho acquistato questo simpatico cappello ibrido in sostituzione della lampada frontale stile minatore. Le luci, come si vede, piccole ma potenti, stanno sul bordo anteriore della visiera, e si accendono grazie ad un interruttore posto sulla stessa. Comodo!