FATHERSNAKE ON THE ROAD

Blog di corsa, ma non solo, di un runner per metà rocker e per metà podista.

giovedì 29 dicembre 2016

Come sarà la quarta maratona?


La prima, a Reggio Emilia. Un vero salto nel buio, affrontato con entusiasmo e curiosità e premiata da un risultato, viste la mie possibilità, brillante: 3h24:49
La seconda, a Bratislava. Più sicuro di me, partii con l'idea di poter migliorare il tempo della precedente; tentativo che non andò a buon fine ed anzi, ricordo di aver camminato per qualche tratto nel finale, fatto che che in quel momento interpretai come un onta: 03:35:26
La terza, la Maratona delle Alpi Marittime. Iniziata in modo fin troppo spavaldo, commisi l'errore di
sottovalutarla, e giunsi ad un passo dal ritiro: 04:02:46
La quarta avrebbe dovuto essere quella di Malaga, sennonché ci ha pensato una alluvione a cancellare l'evento gettando nello sconforto gli organizzatori ed i circa tremila partecipanti previsti, tra cui il sottoscritto.La sostituirà il 6 gennaio quella di Crevalcore, in provincia di Bologna, un ripiego scelto con criteri di opportunità temporale e con il bisogno di concretizzare una preparazione almeno per una volta finalizzata. Non denigro la gara in sé, anzi: i pochi i commenti raccolti qua e là in rete ne parlano bene, almeno dal punto di vista organizzativo. Ma dal punto di vista paesaggistico le due maratone sono molto diverse. Per non parlare del numero di partecipanti, tant'è che mi sono rassegnato alla idea di dover percorrere lunghi tratti in solitaria.
Il video della edizione 2015 della maratona bolognese mostra i primi attraversare la cittadina nell'indifferenza di sparuti passanti. Neanche un timido applaudire a riconoscerne il gesto
atletico. Non mi serve tifo sfrenato e bande musicali ogni chilometro per correre, però
quando l'entusiasmo è già calante in partenza vedere sostenuti i propri sforzi da qualche incoraggiamento raccolto lungo il percorso fa piacere. E' benzina psicologica che per un attimo cancella la fatica.
Sì, perché non potrò contare sulla voglia spasmodica di correre. L'entusiasmo, che considero un carburante necessario per impegnarsi in una distanza così importante, è rimasto in Spagna.
Il sei gennaio sarà gara, non sarà EVENTO.
Gli allenamenti di questi giorni, trascorsi dribblando il più possibile panettoni e pandori e ciononostante con l'eredità di qualche chilo da smaltire si trascinano senza particolare voglia. Penso già al DOPO. L'unico proposito è quello di voltar pagina al più presto in modo da
ripartire con altri progetti futuri. Qualcosa che bolle in pentola c'è: la destinazione primaverile che sostituirà degnamente Malaga è già stata scelta.
Comunque andrà, la quarta maratona sarà di certo una epifania.